Paura nel quartiere di Chelsea, a Manhattan. Nessuno dei feriti è in pericolo di vita. Il secondo ordigno simile a quello esploso nell’attentato alla maratona di Boston. In città attesi Obama e altre decine di capi di Stato e di governo che parteciperanno ai lavori delle Nazioni Unite.

Una violenta esplosione ha colpito il quartiere di Chelsea, a Manhattan, ferendo almeno 29 persone. Lo scoppio ha scosso la 23esima strada, tra la sesta e la settima avenue. A esplodere sarebbe stato un ordigno nascosto in un cassonetto della spazzatura, ma la notizia non è ancora stata confermata. “E’ stato un attacco intenzionale”, ha detto il sindaco di New York, Bill De Blasio, spiegando però che non ci sono “prove di un legame con il terrorismo”.

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Il secondo ordigno rudimentale trovato a Manhattan e confezionato con una pentola a pressione

Secondo ordigno come quello di Boston – Uno dei feriti versa in gravi condizioni, ma nessuno di loro, come ha spiegato De Blasio, “è in pericolo di vita”. Sul posto è arrivata anche la task force antiterrorismo, segno che non si esclude nessuna ipotesi. La zona è stata isolata, bloccate anche alcune linee della metropolitana. Un secondo ordigno è stato trovato sulla 27esima strada, poco lontano dal primo. Si tratta di un ordigno rudimentale, confezionato con una pentola a pressione, come quello usato nell’attacco terroristico alla maratona di Boston, accanto al quale sarebbe stato lasciato un biglietto. Gli investigatori sarebbero intervenuti anche in un terzo punto della città.

Informato anche Obama – Dei fatti è stato informato anche il presidente americano, Barack Obama, che al momento dell’esplosione era a Washington ad una cena di gala del Congressional Black Caucus Foundation per Hillary Clinton. Proprio Obama è atteso oggi nella Grande Mela, con altre decine di capi di Stato e di governo, che da lunedì parteciperanno ai lavori delle Nazioni Unite.

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