In una stanza di sicurezza della Banca D’Italia è conservato, anche se letteralmente abbandonato, il tesoro di Benito Mussolini. Ci sono 419 plichi e circa duemila sacchi di juta, tutto con sigillo ministeriale. Dentro sono racchiusi documenti dal valore storico inestimabile, ma anche oggetti preziosi. Come riporta il Giornale, in quel caveau c’è il collare della Santissima Annunziata donato dai Savoia a Mussolini, la tuta da meccanico che indossava Claretta Petacci nella fuga verso la Svizzera, oltre alle banconote che lei e Mussolini avevano con sé. E poi brillanti dell’ordine dell’Aquila tedesca, prodotta in un unico esemplare, una medaglia celebrativa dei patti Lateranensi, senza dimenticare la montagna di oggetti di valore sequestrati a casa Savoia e quelli contenuti nella cassaforte di donna Rachele della villa Mantero di Como.

Solo nel 2006 era stata fatta una ricognizione, ma parziale. Dopo tre tentativi da parte dell’ex grillino Giuseppe Vacciano, pochi giorni fa il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha riferito in Parlamento, mantenendosi però vago e confuso. Quel tesoro apparterrebbe al ministero dell’Economia, ma la sua valutazione deve passare da un altro ministero. Da qui il buco burocratico che tiene bloccato nel dimenticatoio un tesoro che potrebbe riempire ben più di un museo, oltre che raccontare dettagli storici finora sconosciuti.

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