Questa antichissima spezia è ricavata dai boccioli essiccati del garofano sempreverde (Fam. Myrtacee), una pianta arborea coltivata in Indonesia, Madagascar, Zanzibar, Pakistan, Sri Lanka, India e Tanzania. Nota da tempi antichissimi ed ampiamente impiegata in Medicina Cinese, Medicina Ayurvedica e nell’antica medicina Naturale Erboristica occidentale per le sue proprietà’ digestive, disinfettanti, analgesiche, “energizzanti”. L’olio essenziale era utilizzato nelle abitazioni come antiparassitario, applicato sulla pelle per combattere la scabbia e le micosi, come antidolorifico e per combattere problemi digestivi e respiratori. Prezioso componente di profumi, liquori ed elisir considerati “afrodisiaci”.
I principi attivi oggi riconosciuti sono davvero numerosi: eugenolo, tannini, acidi fenolici, metil- salicylato, flavonoidi, terpeni. 

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L’eugenolo, responsabile dell’aroma inconfondibile, e’ contenuto nell’olio essenziale: poche gocce applicate sulla parte interessata con un massaggio possono alleviare contratture muscolari, crampi, dolori reumatici. Alcune gocce in un tazzina di acqua per sciacqui del cavo orale possono combattere l’alitosi, mentre se applicati direttamente sulla gengiva hanno un vero effetto disinfettante ed analgesico. Se gradito, è possibile masticare pochi chiodi di garofano due o tre volte nella giornata, si ottiene un deciso effetto stimolante e digestivo. Possiamo inoltre aggiungere alcuni chiodi lievemente schiacciati (per favorire la fuoriuscita dei principi attivi) alle tisane invernali per aiutare la digestione e allo stesso tempo “disinfettare” le prime vie aeree: questo infuso sarà’ prezioso per combattere i primi sintomi di bronchite.

Il chiodo di garofano è controindicato in gravidanza e nei bambini.

A cura di Dott.sa Elisabetta Soro
Dirigente medico presso Azienda Ospedaliera città della salute, Torino

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