Il terrore dei renziani ha un soprannome, “Tarzan”, e una barba, quella di Dario Franceschini. Nel circolo del premier Matteo Renzi sono sicuri che il ministro della Cultura da tempo sta preparando le armi per togliergli la poltrona. “Già un mese fa Dario mi ha detto che se fosse andato male il referendum era pronto un accordo per fare un nuovo governo”, avrebbe riferito Franco Marini ad alcuni parlamentari Pd, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Il sospetto è che Franceschini abbia contattato anche Silvio Berlusconi per ottenerne il sostegno mascherato e intanto spinga per fare terra bruciata intorno al quasi ex premier anche dentro il partito, favorendo l’ascesa del ministro della Giustizia Andrea Orlando come sfidante di Renzi alla segreteria.

 

 

 

 

Un piano che s’inserisce nel quadro già molto nebuloso del rapporto tra Palazzo Chigi e Quirinale. Il presidente Sergio Mattarella insiste per un governo di responsabilità, che possa arrivare anche fine al 2018. Renzi in direzione Pd ha posto due condizioni irricevibili: voto subito o governissimo con “tutti dentro” (con Padoan, Grasso o Gentilonipremier). La prima non piace al Colle, la seconda a nessuno dell’opposizione o quasi. Una prova di forza, l’ennesima, da parte del grande sconfitto al referendum che continua a sostenere di non voler fare il bis. Da Luca Lotti alla Boschi, però, il ritornello è il solito: “Non ci fidiamo che di noi stessi”, segno che gli alleati dentro il Pd stanno a zero. Soluzione al rebus? Far rimanere Renzi a Palazzo Chigi, fino a primavera inoltrata, e andare al voto avendo ancora le redini su governo e partito. Scommessa enormemente rischiosa, perché esporrebbe Renzi al logoramento, al bombardamento di 5 Stelle, Lega e Berlusconi e al fuoco “amico” dal Nazareno. E una scommessa enormemente rischiosa il leader l’ha già persa, pochi giorni fa.

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