L’ultima, flebile e residua speranza è legata a un muro portante. Quello che potrebbe aver protetto il bar dalla furia della valanga. Ma a sei giorni da quella tragica sera, la possibilità di trovare ancora qualcuno in vita tra le macerie e la neve dell’hotel Rigopiano sono ridotte al lumicino.

Anche perché le sonde elettroniche che consentono ai soccorritori di “vedere” in profondità hanno mostrato qualcosa che ha considerevolmente ridotto le speranze: si tratta di una zona dell’hotel crollata sotto il peso della neve dove sono stati rilevati diversi cadaveri. Molti cadaveri. Secondo le indiscrezioni, potrebbe essere la hall dell’albergo, dove molti ospiti, con le valigie già pronte, stavano aspettando di potersene andare con lo spazzaneve che in realtà non è mai arrivato.

Una vera e propria trappola trasformatasi in “stanza della morte“. A fronte di 15 vittime recuperate, all’appello mancano ancora quattordici persone: potrebbero essere tutte lì, in quella che in pochi istanti da luogo di svago e villeggiatura, da luogo in cui attendevano la salvezza, si è trasformato nella stanza in cui hanno perso la vita.

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