Così il quotidiano “Libero” ha dipinto, pochi giorni fa, la nostra meravigliosa isola:

Dalle sòle al sole. Un accento che può rivoluzionarti la vita. Sono ormai quasi 30 mila gli italiani emigrati alle Canarie e qualche migliaio ha scelto come base privilegiata Lanzarote, l’ isola della luce (4.800 ore all’ anno, la più luminosa d’ Europa), del clima mite sempre (la temperatura non scende mai sotto i 19 gradi), della tassazione agevolata (aliquota al 20%, Iva al 7%,), della qualità di vita molto alta (niente smog, pulizia ovunque, semplicità nel vestire), dei costi stracciati (il 70% in meno l’ assicurazione dell’ automobile, la benzina che può scendere anche sotto l’ euro al litro, il dentista che ha costi pressoché dimezzati rispetto all’Italia , la raccolta della spazzatura che in diverse località viene “regalata” dal Comune…).

Un luogo per ripartire, dunque, lontano da uno Stato che ti ha vessato ed umiliato. Una sorta di Erasmus del lavoro, dove se ci arrivi con un progetto concreto, una volontà forte e un senso di legalità assoluto puoi rimetterti in gioco e vincere la tua sfida. «L’ Italia mi ha spremuto come un limone – racconta Viviana, 44 anni, di Pisa – e fatto fuori in un mese. Facevo la ragioniera in un’ azienda fallita, ci siamo ritrovati nel vuoto senza alcuna tutela. Sono scappata ed è stato il mio Bingo. Ora lavoro in un’ agenzia immobiliare, faccio vedere case soprattutto ai connazionali».

Lasci un Paese in ginocchio e ti ritrovi su un’ isola dove il comune denominatore è il sorriso. «Io l’ho ritrovato – svela Giorgio, 51 anni, di Genova – dopo due anni di depressione. Un amico mi ha chiamato per aiutarlo ad avviare un ristorante a Playa Blanca. È stata la mia salvezza. Pago un affitto che è un terzo di quello italiano, non ho bisogno dell’ auto e mi sono dimenticato di cosa sia il riscaldamento».

PARCHEGGI GRATIS
È anche vero che non bisogna creare false illusioni perché a Lanzarote, sia chiaro, un’ attività con 20 mila euro non la apri e devi essere sicuro di quello che fai.

«Per esempio il settore della ristorazione – specifica Andrea, 35 anni, cuoco in un locale sulla Costa Teguise – ormai lascia pochi spazi di manovra. Negli ultimi 5 anni bar, gelaterie, ristoranti e pizzerie sono spuntati come funghi. Poi diventa una guerra dei prezzi e dei menù turistici…». Ma alla fine sono proprio quei prezzi a far venire più voglia di uscire di casa. Un “english breakfast” completo lo paghi 2 euro, un cocktail mojito 4, un boccale “large” di birra 1,50, una grigliata di carne con patate intorno ai 15 e il buffet “all you can eat” (cioè “mangi tutto quel che riesci”) in un locale asiatico 9. Puoi spostarti in macchina senza problemi, qui non esistono strisce blu: parcheggi ovunque gratuitamente. Sono i dettagli che fanno la differenza.

REGOLE RISPETTATE
A Lanzarote i giovani ci approdano spesso con l’ aiuto dei genitori, ma poi ricambiano. Come è successo a Letizia, 54 anni, di Livorno: faceva la guida turistica, arrivò qui 24 anni fa e se ne innamorò. Ora fa la wedding planner in un hotel e nella sua casa c’ è anche la mamma che gode i vantaggi della defiscalizzazione sulla pensione. In parole “spicciole”, ogni anno si ritrova in tasca 1.600 euro in più rispetto alla sanguisuga Italia: bei soldi per una 90enne. Sembra davvero un paradiso questa Lanzarote… «Lo è perché tutti rispettano le regole – sottolinea il gelataio Franco -, senza ricorsi o appelli. Non paghi una multa per divieto di sosta? Il giorno dopo i termini di scadenza si procede al prelievo forzato sul tuo conto corrente. Non paghi l’ affitto? Dopo 3 mesi di ritardo (corrispondenti alla cauzione, ndr) ti sigillano il locale e tutto ciò che c’ è dentro passa al proprietario».

Chi continua a farla franca sono le massaggiatrici cinesi. Girano in formazione da 3 sulla spiaggia e ai turisti propongono le loro mani illegali: una ventina di minuti per 10 euro. È l’ unico punto di contatto tra Italia e Lanzarote.

 

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